La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho

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FRANCISCO CANARO: BIOGRAFIA

F. Canaro
da Nestor Pinson e Julio Nudler
Violinista, direttore d’orchestra e compositore
(26 novembre 1888 – 14 dicembre 1964)
Nickname: Pirincho

 

La Via del Tango ricorda un genio della musica e un buonissimo imprenditore di se stesso

 

La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho

La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho

La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho

 

 

FRANCISCO CANARO
Biografia (26-11-1888 -14-12-1964)

 

La Via Del Tango e Francisco Canaro

 

La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho

 

Nella Buenos Aires di fine ottocento la musica era essenzialmente musica suonata in strada con strumenti trasportabili tipo chitarra, flauto, tamburi, di chiara matrice nera, in particolare congolese, con un ritmi ripetitivi ed ossessivi.
La “Guardia Vieja” nel 1900-1930 ha guidato l’evoluzione musicale dai ritmici habanera, canyengue e milonga nera verso gli albori del tango con ritmo più lento e molta melodia e ricchezza strutturale.
Mitici nomi come Angel Villoldo e Roberto Firpo che condiva le sue melodie con sincopati, uno stile allora chiamato “tango-canyengue”, proseguendo poi con Francisco Canaro che sembra sia stato l’inventore del nuovo ritmo “el cuatro”, fino a Julio De Caro che completa il passaggio ad un nuovo panorama musicale dove al ritmo si unisce una profonda melodia e potenza sinfonica tipica della tradizione culturale degli emigrati Italiani ed europei in generale.
In questi anni si assiste ad altri cambiamenti, in particolare cambiano gli strumenti del tango

nasce la “orchestra tipica”

concepita dal bandoneonista Vicente Greco che suonerà con Canaro, composta da 2 violini, 2 bandoneon, 1 pianoforte, 1 contrabbasso.

 

La Via Del Tango e Francisco Canaro 2

 

Angelo Mangiapane de La Via del Tango rimane incantato dalla figura travolgente del grande musicista Francisco Canaro Pirincho.

 

 

Altro nome mitico di questa stagione è ovviamente Carlos Gardel che con “Mi noche triste” nel 1917 inventando di fatto il “tango cancion” venendo dalla tradizione dei “pajadores” che improvvisavano nelle sfide con le loro chitarre.

In assenza di impianti di amplificazione i cantanti non potevano esercitare in una sala da ballo, allora Canaro nel 1924 introduce gli “estribillista”, che cantava solo il ritornello.
Il tango è una musica più strutturata con repertorio ritmico esteso pur mantenendo molti degli elementi originari della tradizione africana quali gli ‘arrastre’, traducibile in ‘passi strascicati’ un ritmo basso di chiara origine africana, suono da tamburi che si ripete, rimbomba e gorgoglia nella linea bassa e manda avanti la musica, ma anche inserendo nuovi schemi come la ‘sincopa’ in cui si accentua la parte debole della battuta liberando la fantasia del compositore.
Francisco Canaro, detto “El Pirincho” per i capelli ispidi e ritti come le piume di un uccello tipico di quelle zone, ma anche “El Kaiser” per il carattere molto duro, rimane comunque molto attaccato alla tradizione musicale di origine africana: nella sua versione di “Milonga sentimental” di Sebastian Piana 1931, inserisce una habanera, e tuttoggi le sue prime musiche sono fortemente gradite dai ballerini di canyengue.
Canaro nel 1916 strappa dalla orchestra di Firpo Leopold Thompson, famoso contrabbassista nero tra i fondatori del canyengue, che batteva le corde al ritmo del piano e bandoneon quale fosse un tamburo africano del Congo.
Non a caso la produzione di Canaro di “tango-milonga” è molto ampia e brillante.
Canaro ha una produzione sterminata di oltre 3700 temi nella sua lunga carriera, di origini poverissime, molto attento al guadagno fu uno dei fondatori della SIAE Argentina per i diritti degli autori.
Brani memorabili eseguiti dall’orchestra di Canaro sono tanti e svariati, ci piace però soffermarsi su uno dei primi successi “Sentimiento gaucho” in effetti successo storico per il giovane Canaro e fratello che vinsero nel 1924 un concorso lanciato dalla casa discografica Odeón, i concorrenti consegnavano le opere che poi venivano suonate tutte da una unica orchestra, che nel 1924 era quella di Roberto Firpo.

L’opera ebbe molto successo subito, scritto inizialmente come brano strumentale solo successivamente Juan Andrés Caruso ne scrisse le parole.
La più famosa canzone di Canaro “Poema” non è in realtà sua opera (Bianco-Melfi), fra i tanti suoi successi due dei più famosi sono “La ultima copa” (Caruso-Canaro) e “Madreselva” (Amadori-Canaro).

 

Francisco Canaro la via del tango
Nella sua enorme produzione grande rilievo hanno le milongue tra cui

“Milonga sentimental” e “Milonga de mis amores”.
Alcuni grandi cantores hanno collaborato con Canaro, come Roberto Maida e Ernesto Famà, ma anche donne come Nelly Omar (memorabile la sua interpretazione di “Sentimiento gaucho”).

 

 

 Biografia (26-11-1888 -14-12-1964)

 La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho

Nacque il 26 novembre del 1888 a San José de Mayo, paese nella parte orientale dell’Uruguay, da Don Francisco Canaro, immigrante italiano, e Rafaela Gatto.
Canaro venne soprannominato “PIRINCHO” sin dalla nascita.

La levatrice, quando lo prese in braccio per la prima volta, vedendo tutti quei capelli e un ciuffetto ribelle esclamò:“Sembra un pirincho!” riferendosi ad un uccello, tipico della zona del Rio della Plata, caratteristico per il piumaggio arruffato.

La sua famiglia si trasferì presto a Buenos Aires, dove visse nelle “conventillos” (case di ringhiera abitate da famiglie numerose) in condizioni di estrema povertà. Fin da bambino fu costretto a fare parecchi lavori per potere affrontare i problemi economici e aiutare la sua famiglia numerosa (aveva 9 fratelli).

Ancor prima di compiere 10 anni faceva già lo strillone per strada vendendo quotidiani. Fece poi l’ imbianchino partecipando anche alla ristrutturazione della sede del Congreso de la Nación.

I suoi inizi si fondono con quelli della storia del tango, tanto che un programma radiofonico della metà degli anni ’50 inventò una frase che divenne famosa: ” De cuando Canaro ya tenía orquesta – Da quando Canaro aveva l’orchestra” per definire fatti molto vecchi.

Anche per la sua ricchezza nacque un detto popolare: ” Tiene más plata que Canaro – Ha più soldi di Canaro”, alludendo all’opulenza di qualcuno.

A proposito della sua grande ricchezza si racconta che mentre Canaro si trovava all’ippodromo con Gardel, quest’ultimo gli chiese 500 pesos per scommettere (una cifra enorme all’epoca), avvertendolo però che non glieli avrebbe restituiti :

” Yo soy pobre, y vos tenés toda la guita del país – Io sono povero, invece tu hai tutto il denaro del paese”.

Nei confronti di Canaro, anche Gardel si sentiva povero!

Da piccolo aveva un’inclinazione particolare per la musica, e anche una bella voce, tanto che nei cori dei figuranti di Carnevale faceva il cantante solista.

Ma, in verità, la sua vocazione musicale si realizzò grazie all’amicizia con un vicino, calzolaio di mestiere, “Don Chicho”, che abitava di fianco alla sua famiglia.

Don Chicho si dilettava a suonare la chitarra e avendo capito la sua forte inclinazione incominciò a dargli le prime nozioni di musica. Con dedizione e costanza Canaro imparò tutti gli accordi della chitarra e questo gli permise, in poco tempo, di poter accompagnare degli amici del quartiere che suonavano il mandolíno ed il violino. Arrivò ad acquisire una tale pratica di accompagnamento che spesso uscivano a fare serenate e a suonare nelle feste di famiglia, perché a quei tempi era proibito eseguire tango in pubblico.

 

francisco canaro la via del tango 3

 

Ma quello che veramente lo affascinava era il violino.

 

La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho e il suo Violino 

 

Quando iniziò a lavorare in una fabbrica di lattine di olio, si costruì un violino improvvisato con uno dei contenitori che fabbricava.

Con un pezzo di legno fece il manico e si costruì anche l’archetto.

Con l’aiuto di un amico soprannominato “el tuerto baboso”, passò lunghe ore studiando con quello strumento e imparando vari pezzi facendosi un repertorio di tanghi, valzer e mazurche.

Il primo tango che imparò a suonare fu “El llorón”, e l’astuccio del violino glielo cucì sua mamma, con una bella fodera a forma di federa. Questo violino fatto in casa gli fu utile per incominciare a suonare e per imparare la cose principali, fino a quando potè comprarsi un violino vero.
Nell’anno 1906 debuttò, col suo gruppo tipico composto da violino, mandolíno e chitarra, in un paese della provincia di Buenos Aires, chiamato Ranchos, a 100 km dalla capitale, il trio era composto da Francisco Canaro al violino, Martín Arrevillaga al mandolíno e Rodolfo Duclós alla chitarra.

Ma quella avventura durò poco per due ragioni: la prima che il palco su cui si esibiva il trio dovette essere rinforzato con lastre di ferro per salvaguardarli dagli spari della gente; l’altra che a Canaro piacevano un po’ troppo le ragazze del locale, tanto che il proprietario cercò di dissuaderlo riferendogli che il protettore delle fanciulle aveva all’attivo diversi omicidi.
Vicente GrecoRitornato a Buenos Aires conobbe un fisarmonicista, Vicente Greco, colui che poco tempo dopo avrebbe attribuito il nome di “Orquesta Tipica” ai gruppi che suonavano tango e che ebbe una grande influenza su Canaro.
Era il 1908 e già appariva evidente che il futuro di Canaro sarebbe stato il tango.

 

La Via Del Tango e Francisco Canaro 3

 

 Angelo Mangiapane racconta la sua storia 

Si esibiva all’epoca nei numerosi cafè-concerto del quartiere “La Boca” e il suo nome cominciava ad essere conosciuto.
Nel 1910 si unisce al suo amico Greco e dopo varie tournèe cominciano finalmente ad avere il successo tanto desiderato.
Nel 1912 Canaro iniziò la sua carriera di compositore con i tanghi “Pinta Brava” e “Matasanos” (medicastro, riferito ai medici), quest’ultimo scritto su richiesta degli studenti di medicina laureandi, che il primo giorno di primavera organizzavano il cosiddetto ‘Ballo dell’internato’.
Durante uno di questi balli, quando fu scelto per suonare, Canaro prese la bacchetta da direttore d’orchestra per la prima volta.

 

La Via Del Tango e Francisco Canaro 5

La sua orchestra fu la prima ad essere ammessa nelle case aristocratiche dove il tango non era mai entrato.

Il suo stile musicale non si schierava con qualcuno in particolare, Canaro preferiva adattarsi ad ogni circostanza, trovando sempre il modo di mantenere il suo spazio senza rivaleggiare con altre stelle dell’ambiente musicale.
Nel 1928 Canaro Formò quindi un nuovo trio col bandoneonísta Pedro Polito ed il pianista José Martínez, questo trio divenne la base della prima orchestra “Pirincho”, a cui si unì Rafael Rinaldi come secondo violino e Leopoldo Thompson al contrabbasso. Canaro fu il pioniere che inserì un contrabbasso nell’orchestra di tango. All’inizio il gruppo si chiamò “Canaro-Martinez” e, a partire dal 1916, quando venne ingaggiato dal cabaret Montmartre, solo “Francisco Canaro”.
Durante la sua vita accumulò un tale numero di opere che a tutt’oggi si discute su quante siano effettivamente nate dalla sua ispirazione e di quante, invece, si sia appropriato in cambio di favori o denaro.

Ma come sostenne lo studioso dell’argomento Bruno Cespi, ” …. se anche Canaro avesse composto solo il cinque per cento di tutti i brani che ha firmato, sarebbe più che sufficiente per considerarlo un grande. “
Dal 1918 lottò per affermare i diritti d’autore, non riconosciuti all’epoca, fino a giungere alla creazione dell’attuale SADAIC (Sociedad Argentina De Autores y Compositores de Música), fondata nel 1935, la cui sede fu per altro edificata su terreni di proprietà dello stesso Canaro.

Nel 1917 e 1918 si associò al gruppo di Roberto Firpo per lavorare nel teatro Colón de Rosario, a Santa Fe, durante i carnevali. Entrambi i gruppi si unirono sotto il nome “Firpo-Canaro” e con i due maestri suonavano i migliori strumentisti dell’epoca.
Già nell’anno 1915 Canaro aveva cominciato a registrare. Il suo nome era uno dei più conosciuti del genere, non ci sono dati certi ma il numero delle sue registrazioni è superiore alle 3500.
Nel 1921, per animare il carnevale nell’ormai scomparso teatro Opera di Buenos Aires, radunò un’orchestra di 32 musicisti, una formazione musicale così numerosa per il tango non si era mai vista fino a quel momento.
Francisco Canaro con un estribillo

Nel 1924 concepì l’idea di inserire un cantante nell’orchestra, anche solo per intonare il ritornello (estribillo, breve tema centrale di ogni tango). Diede così inizio all’epoca degli “estribillistas” o “chansonniers”, il primo dei quali fu Roberto Diaz.

Nel 1925 andò a Parigi, dove il tango furoreggiava.

Lì c’erano, tra gli altri, Manuel Pizarro e i suoi fratelli, ciascuno con un’orchestra “Pizarro” e Canaro fece lo stesso con i suoi fratelli. Aveva portato con sé gli “estribillistas” Agustín Irusta e Roberto Fugazot, a questo duo si unì poi il pianista Lucio Demare formando un trio che avrebbe trionfato in Spagna e in altri paesi europei per più di dieci anni.
A Parigi presentò pure una canzonettista, Teresa Asprella, già residente in Francia.
Nel 1926 Canaro, libero da impegni di lavoro, compì un lungo viaggio in Italia, per incontrare la nonna Campana e visitare il paese delle sue origini, un piccolo paese sul Po in provincia di Rovigo, che combinazione, si chiama Canaro..
Canaro in Italia
Il viaggio iniziò da Torino, città che lo affascinò per l’architettura e per la laboriosità degli operai FIAT, ma che lo lasciò un po’ freddo per i rapporti umani; s’innamorò invece di Genova, del suo centro storico con i carruggi e della sua cucina, la pasta al pesto e la zuppa di pesce; rimase incantato ed in soggezione di fronte all’incanto di Roma “Ho cominciato a girarla con una curiosità inquieta, forse a causa della sua grandezza storica.

Roma mi ha messo soggezione, mi ha emozionato tanto”, venne poi conquistato dal calore di Napoli e dei napoletani “Credevo che niente potesse attenuare in me le emozioni di Roma.

Invece Napoli mi ha stregato con il suo Vesuvio fumante, la gente così vera e simpatica, il clima soave, la tarantella travolgente”.

Il tutto per arrivare finalmente a Ceraso, piccolo paesello difficilmente raggiungibile nel Salernitano, dove finalmente incontrò la nonna ottantaseienne.

Infine il viaggio di ritorno con tappe a Firenze e Pisa, dove rimase folgorato dalla famosa torre e da una piccola cappella con un’acustica molto particolare, dove l’eco sembrava ripetere ogni nota con quattro voci. Il suo viaggio proseguì per Bologna e Venezia, dove Francisco disse di aver avuto la sensazione di essere penetrato in una cartolina illustrata.

Infine arrivò a Milano che chiamò “piccola Parigi”.

C’è un aneddoto legato alla sua visita a Milano:
Canaro scopre un bel ristorante nella città vecchia, entra, si siede ad un tavolo ed al giovane cameriere ordina ridendo:
“Camariere, como me trovo a Milano voglio mangiare una bella milanesa autentica..”.
Dopo un po’ il cameriere torna al tavolo con le cotolette sul piatto.
“Maestro Canaro, ecco la milanese!“
Don Francisco è stupito.

Mentre cerca di capire come sia stato riconosciuto, la figlia del proprietario, una ragazza che assomiglia a Gina Lollobrigida, gli allunga foglio e matita per avere l’autografo.
Scopre poi che il cameriere aveva lavorato a Parigi in un locale dove Francisco Canaro era una celebrità.
Lo invita al tavolo ma il ragazzo non può. Si limita a rimanere lì accanto in piedi per qualche minuto dicendogli:
“Maestro, la sua musica è bellissima, è commovente.”
Francisco si alza dalla sedia e lo abbraccia. La gente seduta ai tavoli guarda quella scena con sorpresa.

Qualcuno dice:
“Dev’essere suo padre.”

 

La Via Del Tango e Francisco Canaro
Il ritorno in patria
Quando tornò in patria dopo due anni di assenza, c’erano già altre buone orchestre che incontravano il favore del pubblico, quindi Canaro decise di iniziare una lunga tournèe attraverso l’interno del paese per farsi conoscere in ogni angolo.

Poi, quando la radio cominciò a prendere piede, la sfruttò al punto da diventare la più grande stella dell’etere.
Il teatro musicale invece non fu una sua invenzione, ma tutte le riviste che produsse ebbero grande successo.

I suoi cantanti erano giovani attori, e alcuni di loro furono plasmati a tal punto da diventare “cantanti sinfonici”, utilizzati per le aperture o gli intermezzi, diretti dall’orchestra nel sottopalco.

Riprendeva antichi tanghi, ribattezzandoli e cambiandogli nome se modificava il testo.

Così, il suo tango sinfonico “PajaroAzul” nasceva dal precedente “Nueve puntos”, “Halcón negro”, del 1932, prima era “La llamada” e con l’aggiunta del testo divenne “Rosa de amor”.

Tentò anche di lanciare un nuovo ritmo il “tangón”, che non ebbe successo. Lo stesso fece con il “milongón”.

Il suo unico fallimento fu nel campo della cinematografia. Canaro fondò la casa di produzione “Rio della Plata” ma nessuno dei film che produsse ebbe successo, tanto che dovette sbarazzarsi della società.

Dal 1929 al 1938 ebbe una bellissima storia d’amore con la cantante Ada Falcòn, alla quale dedicò numerosi pezzi, tra cui “Te quiero”, e un vals,” Yo non sé qué me han hecho tus ojos”: nel cui titolo c’è l’amore che il grande musicista ebbe per lei, ma un amore ben diverso da quello della cantante che era vero fino alla follia, sincero, esclusivo, insospettabilmente drammatico.

La prima volta che si conobbero Ada aveva circa vent’anni, Francisco Canaro era prossimo ai quaranta ed aveva già sposato “la Francese”.

Dopo circa quattro anni cominciarono a frequentarsi e fu un amore felice, fino a quando Ada gli chiese di divorziare dalla moglie.

Pare che Francisco fosse d’accordo, ma volle consultare il suo avvocato per sapere cosa ne sarebbe stato di tutto il suo ingente patrimonio. “E’ semplice, metà a te e metà alla Francese”.

In quel momento Francisco Canaro capì e decise che non si sarebbe mai separato.

Un aneddoto racconta che durante una pausa delle prove d’orchestra, Ada è seduta sulle ginocchia di Canaro quando si spalanca la porta della sala. Entra “la Francese” infuriata, apre la borsetta, impugna una pistola, si avvicina alla coppia e la minaccia. Ada scappa di corsa e qualche giorno dopo manda a Francisco una lettera:” Io non canterò più per te”, non è ancora una lettera d’addio (per il momento), ma sicuramente una lettera di dimissioni.
Ada Falcòn a 37 anni sparì dalle scene, per rinchiudersi in un convento di un paesino della provincia di Còrdoba, Salsipuedes.

Nel 1956 pubblicò le sue memorie intitolate “Mis memorias”.
Tra le sue composizioni di successo ricordiamo “El chamuyo”, “El pollito”, “Charamusca”, “Mano brava”, “Nobleza de arrabal”, “La tablada”, “Destellos”, “El opio”, “Sentimiento gaucho”, “La última copa”, “Déjame”, “Envidia”, “Se dice de mí”, “La brisa”, “Madreselva”(inizialmente “La polla”) e “El tigre Millán”.

Una malattia rara, la malattia di Paget, lo portò alla morte il 14 dicembre 1964. Il suo patrimonio fu diviso equamente tra la moglie ufficiale, “la Francese”, e le sue figlie nate dalla relazione con una ragazza del coro di una delle sue riviste.

 

 

 

A Montevideo una strada porta il suo nome.
Fino ad oggi a Buenos Aires, nessun cinema, nessun teatro, nessuna strada lo ricorda e questo ci da lo spunto per dire che, documentandoci per questo post, abbiamo avuto l’impressione che Canaro sia stato sicuramente un genio della musica e un buonissimo imprenditore di se stesso, mentre sotto l’aspetto umano non sia stato altrettanto grande.

 

FRANCISCO CANARO : DISCOGRAFIA : (1922 – 1964)

 La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho

Sentimiento Gaucho
(Musica: Rafael e Francisco Canaro
Letra: Juan Andrés Caruso)
Tango 1924

 

En un viejo almacén del Paseo Colón
donde van los que tienen perdida la fe,
todo sucio, harapiento, una tarde encontré
a un borracho sentado en oscuro rincón.
Al mirarle sentí una profunda emoción
porque en su alma un dolor secreto adiviné
y, sentándome cerca, a su lado, le hablé,
y él, entonces, me hizo esta cruel confesión.
Ponga, amigo, atención.
Sabe que es condición de varón el sufrir…
La mujer que yo quería con todo mi corazón
se me ha ido con un hombre que la supo seducir
y, aunque al irse mi alegría tras de ella se llevó,
no quisiera verla nunca… Que en la vida sea feliz
con el hombre que la tiene pa’ su bien… o qué sé yo.
Porque todo aquel amor que por ella yo sentí
lo cortó de un solo tajo con el filo’e su traición…
Pero inútil… No puedo, aunque quiera, olvidar
el recuerdo de la que fue mi único amor.
Para ella ha de ser como el trébol de olor
que perfuma al que la vida le va a arrancar.
Y, si acaso algún día quisiera volver
a mi lado otra vez, yo la he de perdonar.
Si por celos a un hombre se puede matar
se perdona cuando habla muy fuerte el querer
a cualquiera mujer.

 

Traduzione in Italiano
In una vecchia bottega di Paseo Colón
dove vanno quelli che perdono la fede,
tutto sporco, stracciato, un pomeriggio ho trovato un ubriacone seduto in un angolo buio.
Al guardarlo ho sentito una profonda emozione perché nella sua anima un dolore segreto ho indovinato
e, sedendomi vicino, al suo fianco, gli ho parlato,
e lui, allora si è confessato.
Faccia, amico, attenzione.
Sappia che è condizione del maschio soffrire…
La donna che io volevo con tutto il mio cuore
se ne è andata con un uomo che ha saputo sedurla
e, sebbene al andarsene la mia allegria si è portata via, non vorrei vederla più… che nella vita sia felice
con l’uomo che ce l’ha per il suo bene… o che ne so.
Perché tutto quell’amore che per lei io sentì
lo ha tagliato di un solo taglio con il filo del suo tradimento…
Però è inutile… non posso, anche se voglio, dimenticare il ricordo di quella che è stata il mio unico amore.
Per lei sarà come un trifoglio che profuma a chi la vita gli strapperà. E se un giorno vorrà tornare al mio fianco ancora, io la perdonerò.
Se per gelosia si può uccidere un uomo
si perdona qualsiasi donna quando parla molto forte l’amare.

 

Angelo Mangiapane e La Via Del Tango e Francisco Canaro Pirincho

© ANGELO MANGIAPANE CAFFEINA WOODOO MARKETING – MARKETING E COMUNICAZIONE 

 

 

La Via del Tango e L’Orchestra Tipica di Brunswick

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Orquesta tipica Brunswick Pollito

Grazie al successo delle vendite di questi RCA Victor e Odeon alla fine degli anni venti, due francobolli statunitensi hanno deciso di mettere piede sulla terra del tango e così sono nate le filiali argentine di Columbia – che è tornato, e Brunswick.

La Via del Tango e L’Orchestra Tipica di Brunswick

 

la via del tango Brunswik

 

Questo ultimo timbro tango figure di assunzione come Magaldi-Noda, Azucena Maizani Julio De Caro, Donato-Zerrillo, Ricardo Brignolo, Osvaldo Fresedo, ed emulando la RCA e la tipica Victor ha creato la Brunswick tipica , che come predecessore, hanno fatto irruzione solo a fronte di registrazioni, senza agire in pubblico. 

Etichettare Director in Argentina, soprannominato Salisbury, è andato al cinema indiano Pedro Maffia, dove ha giocato con la sua band e lo ha ingaggiato per dirigere la formazione iniziale del . recorder, cliccando attraverso le raccomandazioni degli esperti Pedro Maffia poi rafforzato la sua orchestra era composta da: Pedro Maffia, Alfredo Franco e Florentino Ottaviano, sulla bandoneon, Elvino Vardaro, Puglisi e Carlos Emilio Campanone nella fila dei violini, Osvaldo Pugliese a piano, violoncello e Nero Ferrazzano a Francisco De Lorenzo bassi.

 

 

La Via del Tango e L’Orchestra Tipica di Brunswick

 

la via del tango  brunswick orquesta

 

Poco Vardaro e Pugliese via per formare la propria bella Sextet, Eugenio Nobile Vardaro avrebbe fornito il basso e Jose Pascual, il Pugliese, e il cast sarebbe andato per cambiare l’andirivieni dei musicisti che a quel tempo avevano duro lavoro, soprattutto Peter Maffia, il suo direttore. l’orchestra di Maffia, sarebbe anche responsabile per le registrazioni di tanghi, la società Columbia sotto le stesse ipotesi come la Victor e Brunswick. esclusivamente per registrare il loro disco creazioni Allontanandosi Maffia sigillo Bruswick grazie alle sue molteplici compomisos, andare all’indirizzo dell’orchestra del grande pianista Giovanni Polito, che mantiene coraggiosamente il livello musicale della formazione precedente e durerà fino verso la fine del 1932, quando l’etichetta ha deciso di ritirarsi dal mercato.

 

la via del tango Brunswick_Juan_Polito

la via del tango Brunswick_Pedro_Maffia

 

La Via del Tango e L’Orchestra Tipica di Brunswick

 

La Via del Tango e L’Orchestra Tipica di Brunswick

 

Comunque è stata una bella esperienza, ha aggiunto a tutto ciò che galleggiava nell’aria e che stava per esplodere metà azienda inizia ad emergere quando la grande esperienza di Laurenz, D’Arienzo, Troilo e . sapevano prendere il post per dare l’aspetto finale di tango, come è stato sostenendo i ragazzi di quegli anni di turbolenze tuffo di Let nel tempo nostalgiosa ad ascoltare due bagni dell’Orchestra Brunswick: Reclami bandoneon , Juan De Dios Filiberto, avventurarsi là dove una chitarra hawaiana esotica e Raquel , Osvaldo Donato registrati nel 1931 

 

Reclami bandoneon – tipico Brunswick . Raquel-tipica Brunswick

 

la via del tango orchestra

 

 

In dettaglio 

La Via del Tango e L’Orchestra Tipica di Brunswick

 

Agli albori dell’industria discografica, diverse aziende ECORD avevano le loro orchestre o piccoli gruppi il cui unico scopo era quello di tagliare le registrazioni e, di conseguenza, hanno fatto niente apparizioni pubbliche. Già negli 10s, un periodo in cui, tra gli altri, l’Orquesta Columbia e la Orquesta Polyphon apparso, questo era più o meno frequenti. A dispetto di questi antecedenti lontane, era negli anni ’20 e ’30 quando si moltiplicano e ciascuna azienda ha lanciato le loro aggregazioni in fila da musicisti che erano anche membri di altre orchestre della stessa etichetta. Si sono incontrati solo per date di registrazione.

Il più noto sono stati, senza dubbio, quelle formate dalla società Victor, che sin dal suo successo Orquesta Típica Victor , con un lungo ed eterogeneo di carriera 1925-1944 – ha prodotto altre orchestre “privati” come il Victor Popolare, Victor Argentina, Victor de Salón, Victor de la Guardia Vieja, Radio Victor Argentina, ecc Probabilmente più di una volta gli stessi musicisti erano radunati sotto nomi di gruppi diversi. Per cercare una qualsiasi delle loro esibizioni pubbliche è uno sforzo vano: esistevano solo su record.

 

 

 

Tra gli anni Venti e gli anni Trenta la società Brunswick venuto in Argentina e la società Columbia restituito. Queste due nuove etichette, pronte a gareggiare per l’egemonia che Victor e Odeon avevano nel mercato locale, ha anche introdotto le proprie orchestre. Ma mentre il Típica Columbia ha preferito un repertorio vario, che comprendeva solo tanghi di volta in volta, la Típica Brunswick è più specificamente dedicato a questo ritmo, quindi, la sua grande importanza per il genere.

L’Orquesta Típica Brunswick ha iniziato la sua serie (la numerazione dei dischi da 1.801) a metà del 1929. Le date di registrazione sono sconosciuti perché i documenti della società sono stati persi. Ma la prima pubblicazione su carta risale al luglio 1929 e questo permette già noi disponiamo in tempo, stimando che la registrazione deve essere effettuata almeno due o tre mesi prima.
Pedro Maffia
All’inizio è stato guidato da Pedro Maffia . A quel tempo questo bandoneonista era molto affollato e, in effetti, era già registrando con la sua orchestra. Non è una sorpresa, quindi, che a causa dei molti impegni della mafia, della Típica Brunswick ha dovuto interrompere temporaneamente la sua serie dopo aver rilasciato solo due copie per riapparire a metà del 1930 guidata da un altro grande regista: il pianista Juan Polito .

Anche se si dice che Polito ha cominciato a condurre questa orchestra nel 1932, è stato, infatti, già leader che due anni prima. Come qualche tempo nel 1932 l’azienda aveva iniziato a vocalmente “annunciare” ogni registrazione, a causa di quel solo in registrazioni di quest’anno possiamo sentire che qualcuno prima di una resa, dice, per esempio: «Mariposa de ilusión. Tango. Gran Orquesta Brunswick. Dirección: Juan Polito ». Ma anche se non è stato annunciato, Polito aveva già condotto che dal 1930, dopo quel breve la leadership di partenza da Maffia.

Con l’arrivo di Polito le registrazioni del Típica Brunswick iniziato non solo nuovo, ma hanno continuato regolarmente fino a poco prima della chiusura della società alla fine del 1932. Durante questo periodo l’orchestra pubblicato più di quaranta dischi, e alcune delle sue matrici sono stati anche rilasciati al di fuori dell’Argentina.
Juan Polito
Il repertorio del Típica Brunswick inclusa rendering di numeri che sono stati colpi da cantanti nella stessa etichetta. Di quelli impegnati a registrare da Agustín Magaldi (artista esclusiva di Brunswick a quel tempo), l’Orchestra tanghi registrati come ” El penado 14 “,” Carne y uña “,” Inspiración “e” Arreando “, il fox trot” Beatriz ” e il maxixa “Pueblito Mio”. Da Azucena Maizani Songbook ‘s ha liberato tanghi come “Brochazos”, “Chamuyando” e “Pensalo, muchacho”. Un buon esercizio è quello di confrontare le consegne, soprattutto tenendo conto del fatto che, salvo un paio di casi, questi pezzi hanno avuto un paio di registrazioni.

Anche se le registrazioni fossero prevalentemente strumentali, il Típica Brunswick utilizzato per includere estribillistas (astenersi cantanti). Attraverso i suoi ranghi superato Antonio Rodríguez Lesende , Carlos Vivan , Teófilo Ibáñez e Luis Díaz (più registrati, ventitré registrazioni). Tutti li legati alla casa discografica perché erano cantanti di altri gruppi associati con l’etichetta: Pedro Maffia, Ricardo Brignolo , Osvaldo Fresedo , Julio De Caro , Edgardo Donato , Donato – Zerrillo . A volte il teaming è stata invertita, così troviamo, per esempio, registrazioni di Luis Díaz accompagnato dalla Orquesta Típica Brunswick.

Come in molte delle orchestre di quegli anni, di tanto in tanto un po ‘di stranezza è stato ammesso nel Típica Brunswick. Tale è il caso di “Chamuyando”, tango da A. Pérez (disco 1,809 lato B), che presenta la riproduzione di una sega musicale. Oppure “Se Fini”, il tango di Eugenio Nobile (disco 1,831 lato A), la cui disposizione presenta uno swing piuttosto diverso da ciò che è consueto. O “Quejas de bandoneon” (disco di 1,824 lato A) che dispone di una chitarra hawaiana. Ma erano tutt’altro che intenda effettuare esperimenti con altri suoni, come Julio De Caro usato per fare, la Típica Brunswick solo cercato di offrire qualche tipo di cambiamento tra un record e l’altro.

Una delle sue migliori registrazioni è il tango “Raquel”, composta da Osvaldo Donato (disco 1,831 lato A), pubblicato nel 1931. Essa ci mostra chiaramente i loro modelli: un colpo notevole, il pianista è costantemente in mostra, un suono “pieno” con le note legate … e una lieve differenza con altre orchestre di quel tempo. Ma anche se non si distingue per la sua originalità, la Típica Brunswick aveva altri valori, in base alla competenza dei suoi giocatori: erano tutti professionisti di alto livello, i membri circolazione degli altri abiti del marchio. Assemblato sotto la guida coerente di Polito, possiamo anche notare una notevole evoluzione tra le registrazioni di inizio e gli ultimi.

L’orchestra nonché pubblicato nel 1931 un disco di 30 centimetri (disco da 8, con una numerazione diversa da quella di serie) anche sul lato A, il valzer ” A su Memoria “, composto da Antonio Sureda e Homero Manzi , con Teófilo Ibáñez alla voce e sul lato B della Gerardo Matos Rodríguez tango s ‘” La Cumparsita “in versione strumentale. Senza deviare dallo stile istituito dalla Típica Brunswick (fortemente influenzata dall’uso in voga a quel tempo), entrambi i pezzi avevano arrangiamenti più raffinati, in cui possiamo apprezzare presentazioni espressive, bellissimi assoli di violino e variazioni bandoneon lunghi.

Anche se non aveva né la lunga carriera di gruppi simili, né la popolarità che avrebbe meritato per le sue qualità, la Orquesta Típica Brunswick è ancora un interessante riferimento di quegli anni di transizione.

 Angelo Mangiapane 

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Juan Gregorio Sánchez a la Via del Tango

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Juan Gregorio Sánchez 

Bandoneonista, leader e compositore
(28 novembre 1920-29 luglio 1979)

Juan Gregorio Sánchez a la Via del Tango

Sanchez gorio la via del tango

Juan Gregorio Sánchez a la Via del Tango è un grande successo 

 

GITANA RUSA

 

 

Poema – Tango

 

 

El Amanecer

 

 

 Juan Gregorio Sánchez

E’ nato in Spagna ed era il figlio di Gregorio Sánchez e Aurora Fabieri.

Nel 1924 si trasferisce in Argentina e si stabilirono a San Nicolás, provincia di Buenos Aires e, intorno al 1930, si trasferirono definitivamente alla capitale federale.

Juancito aveva già avuto le sue prime lezioni di bandoneon a San Nicolás e, quando fu fondata a Buenos Aires, ha iniziato a studiare pienamente che strumento musicale.

Juan Gregorio Sánchez a la Via del Tango piace molto 

 

Sanchez Gorio la via del tango 33

Da accurate ricerche io Angelo Mangiapane, ho evidenziato che a 13 anni Juan Gregorio Sánchez ha formato un trio con José Basso e Alejandro González.

Successivamente è stato convocato dal violinista Alberto Pugliese,  a unirsi alla sua orchestra.

Nel 1937 ha continuato con Alberto Cima fino all’anno successivo quando Francisco Lauro, direttore d’orchestra noto come “Los Mendocinos”, lo chiamò a farne parte come bandoneon piombo.

Il pianista era Alfredo De Angelis e il cantante era Mario Landi. E ‘interessante sottolineare che Astor Piazzolla , prima di unirsi al Aníbal Troilo Orchestra, ha avuto una breve permanenza in quella line-up.

Nel 1939 Sánchez Gorio divisa con Lauro e, insieme con il pianista Bernardo Bas e il vocalist Mario Landi formarono un gruppo che è durato solo un anno.

Ha ideato il suo soprannome prendendo il suo secondo nome Gregorio e aggiungendo, come secondo cognome, le ultime cinque lettere del nome tolto.

Nel 1940 ha deciso di portare la sua orchestra e ha fatto il suo debutto sul LR4 Radio Splendid con il cantante Luis Botini.

Quest’ultimo aveva appena rotto con José Tinelli e ha cambiato il suo nome.

Il nome che ha adottato, Luis Mendoza, lo avrebbe reso famoso negli anni ’40.

Nel mese di luglio passò a Radio Prieto e ha aggiunto la sua conoscenza ben noto Mario Landi come secondo vocalist.

Nel 1943 l’orchestra era ben noto a Buenos Aires e il resto del paese. Il suo stile, molto ritmica ed estremamente adatto per il ballo, diventa di moda.

Sono stati assunti dalla RCA-Victor. On 18 Ago, 1944 incide il suo primo disco che comprendeva da un lato un tango che ha composto con testi di Horacio Sanguinetti , “Oriente”, e, dall’altro lato, Alfredo Pelaia valzer s ‘”Claveles mendocinos”, entrambi con Mendoza vocals.

Juan Gregorio Sánchez a la Via del Tango è un grande successo 

Hanno registrato di nuovo il 4 gennaio 1945, uno strumentale da Francisco Canaro “Milonga con Variaciones” e, con Mendoza, ” No me Importa do amor “di José Dames e Enrique Cadicamo .

A questo punto con la compagnia Victor ha registrato sei numeri, è riuscita a Corrientes Street, apparso alla sala da tè tango “El Marzotto” tutti i giorni durante il 1946 e giocato al Club Defensores in Santos Lugares nel 1947 balli di carnevale.

Nel 1948 ha assunto il cantante Jorge Linares che aveva diviso con il Pedro Laurenz Orchestra e, durante l’anno, ha fatto un tour di successo in tutto il paese. Ha continuato in seguito in Uruguay.
Mendoza, Gorio e Bazán
Alla fine del 1949 il cantante Osvaldo Bazán si unì a loro, dopo una permanenza nell’orchestra guidata da Emilio Balcarce . Il primo, insieme a Mendoza, sarebbe diventato una delle squadre più popolari di quel tempo.

Nel 1951 ha firmato con la nuova etichetta “Orfeo”, che in seguito sarebbe stato inghiottito dalla CBS Columbia.

Nel mese di settembre hanno registrato la strumentale ” Rodríguez Peña “e con il duo Mendoza-Bazán hanno tagliato il suo valzer con testi di Reinado Yiso , “Comodoro Rivadavia”.

Ma la sua hit record potrebbe avvenire nel 1952 con il tango ” Gitana rusa “, con Luis Mendoza alla voce. Questo pezzo era stato rilasciato da Osvaldo Fresedo con Oscar Serpa alla voce dieci anni prima e da Ricardo Malerba con il cantante Orlando Medina .

Ha composto la musica di quel numero e il poeta Horacio Sanguinetti scrisse i suoi testi. E ‘stato ispirato nella melodia di un musicista ebreo di Ukrania, come Julio Nudler rivela nella sua opera ” The Gypsy ebraica “.

Questa curiosità, mette in evidenza la capacità di Sánchez Gorio a sviluppare un po ‘di musica country in un tango di straordinaria acclamazione popolare.

Negli anni successivi ha continuato il che appare su stazioni radio e ballare sale da tè, e suoi dischi sono stati venduti con successo. Nel 1957 ha fatto un importante tour del Brasile.

Al loro ritorno i suoi cantanti Luis Mendoza (18 anni con Gorio) e Osvaldo Bazán dividere con l’orchestra e sono stati sostituiti da Raúl Ledesma e Julio Fontana. Poco dopo Ledesma passato a Miguel Caló e fu sostituito da Roberto Mancini .

Ai balli di carnevale, nel 1959 apparve presso il Club Victoria della provincia di Buenos Aires. Poi i suoi cantanti erano Osvaldo Bazán (torna in orchestra), Cholo Aguirre e Julio Fontana. Durante tutto l’anno è stato assunto da LR1 Radio El Mundo e il cabaret “El avión de La Boca”.

A partire dal 1960, come tutto il milieu tango, sentì il cambiamento che gli impresari delle case discografiche, stazioni radio e la televisione hanno prodotto. Hanno fortemente sostenuto la musica di origine straniera chiamato “nueva ola”.

Le sue ultime apparizioni sono state in televisione alla mostra “Ronda de Asi” emceed da Héctor Larrea.

Questo notevole musicista morì a 58 anni. Non solo dovremmo lo ricordiamo perché era un buon giocatore bandoneon, ma anche per la sua orchestra, che per 20 anni ha vinto il cuore del popolo del nostro paese con il suo stile ritmico e del suo repertorio sentimentale.

Era così grande per la radio e l’industria discografica.

Infine, voglio sottolineare il suo contributo come compositore e anche parlare dei poeti di talento che hanno aggiunto poesia alla sua opera: Eugenio Majul , Horacio Sanguinetti , Reynaldo Yiso , tra gli altri.

 pubblicato da Angelo Mangiapane

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Rodolfo Biagi a La Via del Tango

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 Chi è Rodolfo Biagi ?

Orchestra dalle specifiche qualità ritmiche che contraddistinguono la sua musica.

Rodolfo Biagi nacque nel barrio di San Telmo a Buenos Aires, nel 1906 e mori nella stessa nel 1969.
Nel 1935 precisamente il 31 Dicembre incise il suo primo disco, un vals,Orillas del Plata, e un tango, 9 de Julio, con D’Arienzo,qualche anno dopo si stacca dall’incontro con D’arienzo, creando un’porchestra sua, che debuttò il 16 Settembre 1938 nel famoso Maribù e nei programmi di Radio Belgrado

 

 Rodolfo Biagi a La Via del Tango 

 

rodolfo biagi la via del tango

 

La caratteristica che fa di Biagi un interprete unico

I tre pezzi qui proposti possono dare un’idea dello stile inconfondibile di Biagi. 

 

Lágrimas Y Sonrisas (Vals) (1941)

 

 

Rodolfo Biagi a La Via del Tango 

 

Picante (Milonga) (1941)

 

 

Bélgica

 

 

rodolfo biagi la via del tango 3

 

Il primo esecutore/compositore che è emerso dalla nube indistinta del tango e che si è materializzato in modo netto e definito davanti ai miei sensi è Rodolfo Biagi a La Via del Tango .

Io credo che il caos iniziale sia comune a tutte le persone che si avvicinano con interesse a questa musica, e che ascoltano parole quali Guardia Vieja, Epoca de Oro, Tango Nuevo, Nuevo Tango senza
poterle afferrare, come dimenticate nell’aria da qualcuno.

Lo smarrimento si sminuzza ancora di più quando si passa a parlare degli abitanti che popolano queste distese di tempo ancora da decifrare. Al principio sono un’infinità di semplici nomi, anonime ombre che sembra ci prendano in giro comparendo con un accordo per poi sparire con l’ultima nota.

Poi diventeranno dei veri e propri miti, e sorrideremo al solo pensiero di averli potuti sfiorare senza riconoscerli .

Tra il prima ed il poi succede all’improvviso qualcosa: emerge dall’ombra, come un fantasma che si fa uomo, il primo amore … il primo amico.

Per me è Angelo Mangiapane stato Rodolfo Biagi.

 

BIAGI Rodolfo la via del tango2

 

Rodolfo Biagi a La Via del Tango 

Nato a Buenos Aires nel barrio di San Telmo il 14 marzo del 1906 si avvicinò alla musica dapprima suonando il violino per poi scoprire poco dopo la sua vera passione: il pianoforte. A 13 anni lo troviamo già come pianista ad accompagnare nei cinema le pellicole di film muti, ma il suo vero debutto nel mondo del tango si ebbe solo due anni dopo.

 

Io Angelo Mangiapane mi sono documentato e ho saputo che la leggenda racconta che Juan Maglio detto Pacho, famoso direttore d’orchestra dell’epoca, mentre assisteva alla proiezione di un film, ad un certo punto si alzò dalla sua poltrona lamentandosi animatamente della musica che accompagnava la pellicola.

Il pianista talentuoso distraeva con le sue note dense e ritmate i goffi movimenti degli attori in bianco e nero.

Il pianista era un ragazzino magro e dallo sguardo intenso, con un nome che sapeva di Italia: Rodolfo Biagi. Forse Biagi perse il suo lavoro, ma è cosa certa che iniziò dopo pochi giorni a suonare nell’orchestra del maestro Juan Maglio detto Pacho.

Gli anni che seguirono furono pieni di esperienze con varie orchestre e di conoscenze con personaggi che sono rimasti nel firmamento del Tango. Nel 1930 accompagnò Carlos Gardél in alcune registrazioni per la casa discografica Odeon.

Nel 1931 lo troviamo come pianista dell’orchestra Juan Canaro, con la quale fece una tournée in Brasile.

Un tappa fondamentale per la sua formazione si ebbe nel 1935, quando iniziò a suonare nell’Orchestra di Juan D’Arienzo, con la quale rimase per tre anni, registrando il 31 dicembre 1935 il suo primo disco.

Mi sono reso conto, come Angelo Mangiapane, appassionato di tango argentino, che la caratteristica che fa di Biagi un interprete unico e facilmente individuabile è la sua ritmica precisa e definita, caratterizzata da staccati che non lasciano dubbi od esitazioni al ballerino.

Il tutto è armonizzato da una costante presenza del pianoforte. Con brevi e sferzanti arpeggi, disegnati come arabeschi, intreccia le arcate
precise dei violini, per poi impastare ed avvolgere le sonorità degli altri strumenti, con accordi rotondi, ampi e densi.

Il pianoforte è il primo attore nelle esecuzioni di Biagi ed il suo timbro ora squillante ora profondo e cupo sembra sempre giocare agile e spensierato con il resto dell’orchestra.

Per il suo virtuosismo Biagi era soprannominato “Manos brujas”, Mani stregate.

I tre pezzi qui proposti possono dare un’idea dello stile inconfondibile di Biagi.

Rodolfo Biagi a La Via del Tango piace molto 

Oltre ad essere grande interprete, rielaborando quindi musiche di altri autori, fu anche compositore di pezzi memorabili.

Alcuni dei brani più celebri da lui creati sono: Humillación (vedi video di Arce/Montes), Gólgota, Magdala, Por tener un corazón, Campo afuera (testo del poeta Homero Manzi) e Indiferencia.

Biagi suonò l’ultima volta con la sua orchestra il 2 agosto del 1969.

Si spense il 24 settembre dello stesso anno nella sua città natale.

pubblicato da Angelo Mangiapane 

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Roberto Rufino

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Roberto Rufino

roberto ruffino

Questa settimana La Via del Tango per voce di Angelo Mangiapane, ti presenta non un’orchestra ma un cantante Roberto Rufino A soli 16 anni fu inglobato nell’orchestra di Carlos Di Sarli. 

 

il Cd è composto da 4 brani della sua orchestra diretta da Leo Lipesker
Roberto Rufino
roberto rufino francesco el actor
fue un cantor argentino de tango que nació el 6 de enero de1922 en la ciudad de Buenos Aires,Argentina y falleció en la misma ciudad el24 de febrero de 1999. Fue conocido como “El Pibe del Abasto” o “El Pibe Terremoto” y cantó con reconocidas orquestas como las de Anselmo Aieta, Carlos Di Sarli, Enrique Mario Francini, Armando Pontier, Miguel Caló y Aníbal Troilo, además de hacerlo como solista.

ESTA NOCHE DE LUNA

 

 

mangiapane angelo

 

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Horacio Salgán

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Questa settimana La Via del Tango ha scelto per TE :

 a me Angelo Mangiapane personalmente emoziona molto parlartene 

Horacio Salgán

e il suo stile: classico e “afro” allo stesso tempo.

 

Horacio Salgán

 

Nome completo: Horacio Adolfo Salgán

 

Nato a Buenos Aires il 15 giugno 1916 vivente

 

Pianista afro argentino

Pianista, compositor, director y arreglador
(15 de junio de 1916)
Nombre completo: Horacio Adolfo Salgán

Aquella primera orquesta estaba formada por cuatro bandoneones, cuatro violines, viola, cello, contrabajo y piano, más la voz del cantor.

 

Horacio Salgán – Recuerdo (1950)

 

 

 

 

Quinteto Real con

Maestro Horacio Salgan

 

 

 LA VITA DI SALGAN 

 

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E’ nato a Buenos Aires, vicino al Mercado del Abasto . All’età di sei anni inizia a studiare pianoforte e musica. E come molti altri ragazzi che poi hanno continuato la loro carriera nel tango, quando ancora indossava calzoni corti ha guadagnato il suo primo denaro nei film suonando la musica di sottofondo per le immagini silenziose movimento.

Nei suoi primi anni dell’adolescenza ha usato per apparire in un bar a buon mercato, “El Gato Negro” (The Black Cat), su Corrientes e Leandro Alem. In seguito entra a far parte dell’orchestra di Juan Puey. E ‘stato anche l’organista della chiesa di San Antonio a Villa Devoto.

A 18 anni entra a far parte del cast di Radio Belgrano . Successivamente è apparso sulle stazioni radiofoniche Excelsior, Prieto e Stentor come solista e come membro degli abiti che hanno sostenuto i cantanti.

Jazz, musica brasiliana, musica folk, e tutti i tipi di battute ha attirato la sua attenzione, così come i grandi nomi della musica classica. A vent’anni il suo primo colpo di fortuna è successo quando Roberto Firpo lo sentì e lo assunse presto. Quest’ultimo ha fronteggiato il “Cuarteto de la Guardia Vieja” e condotto, al tempo stesso, la sua orchestra. Nel quartetto, il pianoforte è stato giocato dal leader e in orchestra, da Horacio. A quel tempo egli scrisse il suo primo arrangiamento di Miguel Caló ‘richiesta s: l’ Francisco Canaro ‘tango s “Los Indios”. Più tardi, giocando organo, si è unito un trio su Radio El Mundo insieme a Carlos García (pianoforte) e Bernardo Stalmann (violino).

Si è unito l’orchestra guidata da Alberto Cima e, in un’occasione, un musicista jazz olandese lo sentì suonare il brano “Choro en Fa” e lo presentò alla casa discografica Simar nel tardo 1942 in cui ha registrato il suo primo disco.

Ha messo insieme la sua prima orchestra nel 1944. A questo proposito, ha confessato: «L’idea di formare fosse, in qualche modo, legato alla musica di composizione. Ho cominciato a comporre, perché volevo giocare tango in un modo prestabilito. Non volevo essere un compositore, ma per giocare tanghi il modo in cui mi è piaciuto. Lo stesso è accaduto con l’orchestra. Mentre mi piaceva giocare tanghi nel mio stile, l’unico modo possibile era avere il mio gruppo. Poi ho messo insieme. Ci sono persone che amano essere bandleaders ma ero interessato a mia vocazione pianistica. Non avevo intenzione di creare qualche cosa ».

Un critico musicale francese ha scritto in “Le Monde” di Parigi: «Le orchestre guidati da Salgán negli anni 1944-1957 amplia la forma tradizionale del tango, affrontare l’aspetto ritmico in profondità e aggiungere ad essa un” tocco nero “, creando un nuovo tipo di tendenza tango profondamente radicata nella sua tradizione, ma ricettivo a Bartók, Ravel, jazz e musica brasiliana ».

Molti dei membri del suo aggregazioni erano eccezionali musicisti: Marcos Madrigal, Roberto Di Filippo, Ismael Spitalnik , Toto D’Amario, Ernesto Baffa , Leopoldo Federico (bandoneon), Ramón Coronel, Holgado Barrios, Víctor Felice, Carmelo Cavalaro (violini); Hamlet Greco (contrabbasso). Ci sono stati così grandi cantanti: Edmundo Rivero , Carlos Bermúdez, Oscar Serpa , Héctor Insúa, Jorge Durán e oggi sconosciuta Lucio Tabarez, durante il suo primo periodo e successivamente, Ángel Díaz , Horacio Deval e Roberto Goyeneche . Quella prima orchestra era composta da quattro bandoneon, quattro violini, viola, violoncello, contrabbasso e pianoforte, oltre al vocalist.

Il direttore artistico di Radio El Mundo ha detto Salgán che l’orchestra era sorprendentemente strano e il cantante era impossibile. E aveva ragione. Entrambi erano in anticipo sui tempi. Salgán era un musicista per i musicisti e la voce di Rivero sembrava provenire dalle profondità della terra. Ma a poco a poco sale di tango iniziò ad accettare lui con il passare del tempo. L’aggregazione è apparso su “El Germinal”, “El Nacional”, “El Marzotto”, “Tango Bar”, la “novità” e molti altri. In questa prima fase, che durò fino al 1950 non aveva alcuna possibilità di tagliare una registrazione. Alcuni numeri del suo repertorio sono stati: “Ojos Negros”, “Shusheta”, “El Marne”, “Racing Club”, “Sueño azul”, “trenzas”, “Sus ojos se cerraron”, “La uruguayita Lucía”, “Margarita Gauthier “,” Rosicler “,” Sueño Querido “.

L’avventura della voce un’orchestra di propria durò fino al 1947, perché egli non effettuato registrazioni né ottenuto molto successo popolare. Tuttavia, il suo aspetto, oltre ad alcuni colpi strumentali e la presenza di Rivero, riuscì a introdurre nella tango un diverso respiro della vita.

Si è Salgán dedicò alla composizione e all’insegnamento e, nel 1950 tornò fronteggia un vestito nuovo. Si è svolto a Radio Belgrano e ha raggiunto un buon successo. Nel 1957 è stato assunto per numerosi spettacoli, visite guidate, un gran numero di apparizioni pubbliche e, infine, le registrazioni. Il primo record con due strumentali: ” La clavada “e” Recuerdo “. Oltre ai cantanti Ángel Díaz , Horacio Deval e Goyeneche , Héctor Ortiz e Mario D’Elia sono stati inclusi per alcuni programmi su Radio Splendid.

Salgán notato, prima di altri, che lo splendore del tango cominciava a declinare. Luoghi avevano tagliato i loro bilanci e le aggregazioni avevano un minor numero di membri. Aveva una decisione drastica e si è conclusa per il bene come leader del suo gruppo. Le difficoltà finanziarie lo ha portato a lavorare come pianista alla sala da tè “New Inn”, dove ha incontrato Ciriaco Ortiz e hanno formato un duo. Poco dopo, i proprietari di quel luogo aperto “Jamaica”, in Paraguay e San Martín. Lì venne a conoscere il chitarrista Ubaldo De Lío. La nuova squadra è stata mescolata perfettamente e ha suscitato l’ammirazione del pubblico che ben presto significava successo. Le loro apparizioni si moltiplicano e hanno registrato dischi.

Ancora una volta il destino lo ha aiutato. Stavano giocando presso il ristorante del Automóvil Club quando comparve un altro duo, il violinista Francini con il bassista Rafael Ferro. Un amico in comune, il notaio pubblico Santiago Landajo, ha suggerito loro di unirsi a giocare e hanno eseguito senza prove. Il pubblico li ha incoraggiati a continuare, ma uno strumento in più che mancava, un bandoneon. Con la decisione di formare un quintetto che sembrava dopo uno strumentista. Alla sala da tè Richmond Pedro Laurenz era un cliente abituale che ha usato per andare ad ascoltarli. A quel tempo non aveva un’orchestra e non era stato sentito per lungo tempo. Lo hanno invitato a prendere un caffè e non lo hanno suggerito di unirsi a loro. Per la prima e unica volta hanno visto una pausa nella serietà abituale di Laurenz.

Poi il Quinteto Reale è nato. Hanno debuttato nel primi mesi del 1960 su Radio El Mundo con Aníbal Troilo come loro campione e sono stati introdotti da Antonio Carrizo. L’anno seguente Quicho Díaz sostituito Rafael Ferro. Ci sono stati frequenti tour, diversi viaggi in Giappone e in Europa e il successo tanto atteso che durò per dieci anni. Allo stesso tempo, ha continuato apparendo con De Lio, accompagnato al pianoforte da Carlos García e anche con l’inserimento del folklorista Adolfo Ábalos.

Nel 1969 si unì al suo pari Dante Amicarelli, al fine di provare e praticare. Per il bene del proprio piacere hanno suonato musica insieme per quattro anni. Dante è venuto dal campo jazz, era stato pianista nel Eduardo Armani dell’orchestra s ‘ed è stato arrangiatore e membro dell’orchestra staff di Radio Belgrano. Hanno dedicato all’insegnamento e fondarono un Istituto di Studi Musicali (Instituto de Estudios Musicales). Hanno anche avuto il tempo di tagliare due dischi long-playing per la società Philips: “Dos virtuosi del pianoforte” e “El bosque Magico”. Entrambi inclusi diversi generi con i numeri altamente sviluppate.

Anni dopo, su richiesta di una casa discografica giapponese ha nuovamente messo insieme il quintetto ormai etichettato come il Nuevo Quinteto Real. E ‘stato schierato da Salgán, De Lio, Leopoldo Federico (poi sostituito da Néstor Marconi ), Antonio Agri e Omar Murtagh.

Le sue più importanti numeri: “Del 1 AL 5 (Días de pago)” (1944), “Don Agustín Bardi” (1947), “Entre tango y tango” (1953), ” Grillito “,” La llamo Silbando “,” Cortada de San Ignacio “(milonga),” A fuego lento “, la sua composizione con acclamazione popolare più alta. I valzer: “A mujer Una” e “En tu corazón”, “Motivo de vals”, nata da un contatore melodia che ha scritto per un accordo per il pezzo di Hugo Gutiérrez “Lloraras, Lloraras”. Quando Carlos Bahr sentito ha detto: «Non c’è un valzer motivo». Infine quest’ultimo ha scritto un testo ad esso.

Come finale, piuttosto breve profilo della sua personalità: «Il suo comportamento abituale è piacevole e semplice. Egli è naturalmente spontaneo e sapientemente gestisce un senso luminosa dell’umorismo che lo ha beneficiato con l’affetto di amici e di pubblico. Witty, nelle sue battute è chiaro e prudente. Egli mantiene con gli altri un limite così preciso come delicato e rispettoso ».

  LA VIA DEL TANGO

 

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Le grandi orchestre di Tango Argentino per La Via del Tango

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Le grandi orchestre di Tango Argentino

che hanno fatto la storia del tango di Buenos Aires

 

laviadeltango.org

 

A chi vuole conoscere il tango attraverso la storia delle orchestre che ne hanno garantito la diffusione planetaria.

La Via del Tango evidenzia le principali caratteristiche e le differenze tra le une e  le altre, per mantenere sempre viva l’energia all’interno di una serata di tango .

 

laviadeltango.org

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